Una mia allieva e bravissima cantante, Teresa Pastore, mi ha raccontato questa storia:
“Una fabbrica di auto da corsa voleva realizzare un simulatore di guida per testare le auto prima di costruirle. È stato consultato un certo numero di ingegneri famosi e quotati, e tutti hanno risposto che era impossibile costruire un simulatore di guida con le caratteristiche richieste. Poi è stato formato un team di ingegneri neolaureati che, non sapendo che era impossibile, l’hanno fatto.”
Sono stato subito colpito dal racconto e poi mi sono chiesto il perchè, se per l’idea di un gruppo di giovani volenterosi che superavano in bravura gli attempati e ormai stanchi esperti famosi, o semplicemente per il fascino che suggerisce ogni innovazione, in questo caso incarnata nei giovani e aggiornatissimi neo ingegneri.
Poi semplicemente mi è sembrato evidente, quello che davvero mi colpiva era la capacità di stupirsi, di lasciarsi coinvolgere dal momento presente, l’analizzare qualcosa per quello che davvero è e non per quello che si è imparato a considerare.
Per imparare davvero bisogna lasciarsi stupire, avere l’umiltà oltre che il coraggio di non vedere in modo netto ed immutabile il proprio percorso attraverso la lente di quello che abbiamo già imparato, ma lasciarsi lo spazio di poter capire che presto impareremo di nuovo, e quello che sembrava impossibile diverrà forse alla portata di quello che ancora non siamo.
Imparare è permettersi di diventare qualcosa di diverso, credendo che ciò che siamo e che siamo in grado di fare non è altro che la proiezione di ciò che comprendiamo nell’istante in cui affrontiamo una nuova sfida.
Simone Moscato
