Non soltanto la superficie delle cose

Ho vagato per molti anni, tanto a lungo da dimenticare che possiedo un’anima. Io appartenevo alle persone e alle cose. Non appartenevo a me stesso. Quando il deserto comincia a fiorire, fa spuntare strani vegetali. Ti riterrai folle, e in un certo senso lo sarai anche. Non v’è dubbio che, se entri nel mondo dell’anima, sei simile a un folle, e che un medico ti riterrebbe malato. Se non sapete che cos’è la follia divina, rinunciate a giudicare e attendete i frutti. Sappiate però che esiste una follia divina che altro non è che il superamento dello spirito di questo tempo attraverso lo spirito del profondo. Parlate di insano vaneggiamento quando lo spirito del profondo non può più ritirarsi e costringe l’uomo a parlare in lingue incomprensibili anzichè in linguaggio umano. Parlate però anche di insano vaneggiamento quando lo spirito di questo tempo non lascia andare l’uomo e lo costringe a vedere sempre soltanto la superficie delle cose, a negare lo spirito del profondo e a ritenersi egli stesso lo spirito del suo tempo. Lo spirito di questo tempo non è divino, lo spirito del profondo non è divino; divino è l’equilibrio fra i due.
Carl Gustav Jung
(Grazie a Harshal Gilda Andria che ha postato per prima questo magnifico estratto)

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