Guida, insegnante, Maestro, guru…


La figura del docente di tecnica vocale è al di là della materia che insegna quella di una guida, al pari dei colleghi che si occupano di materie scolastiche, universitarie, sportive, umanistiche e addirittura spirituali. Chiunque insegni può essere veicolo di un’esperienza trasformatrice, può fornire uno spunto, una comprensione, o nella migliore delle ipotesi creare una condizione all’interno della quale sia l’allievo a scoprire cose nuove e da apprendere. Un buon insegnante è colui che riesce a mettersi da parte, ad interagire con la richiesta più o meno esplicita di imparare che gli viene rivolta, è colui che alla fine di un percorso risulta essere la parte meno significativa dell’esperienza formatrice. Ciò non esclude il rapporto umano, la gratitudine e l’ammirazione che si possono ricevere insegnando, nè elimina ogni traccia del sentire dell’insegnate dall’esperienza che propone, ma è di estrema importanza che nell’allievo la libertà della scelta non venga mai limitata o condizionata, volontariamente o involontariamente dal gusto, dal pensiero, dai punti di forza o dai limiti del docente. Il Maestro, termine abusato in un’aula di canto come in quasi qualsiasi altro luogo è invece colui che in virtù di una visione profonda e chiara della realtà, e di una cristallina pulizia interiore, è in grado di capire cosa sia meglio per l’allievo, consigliandolo con un’attegiamento di totale amorevolezza e gratuità. Stante quindi l’estrema difficoltà di trovare veri maestri in qualsiasi disciplina, esorto tutti gli allievi di canto a “risvegliarsi” dal torpore della delega, e a rivendicare il proprio percorso, il proprio sentire, il diritto a sbagliare, quello ad imparare e quello fondamentale di essere sè stessi. Confrontarsi, comprendere e vedere le proprie paure, ricercare, accettare, scegliere in virtù di una chiarezza o di una paura, essere comunque ciò che si è innescando attraverso un’autentica realizzazione (propria di una pratica realmente trasformatrice) un cambiamento che non può mai essere generato da una volontà altrui presa in prestito. Modificare la scocca esterna lasciando un’interiorità sopita non potrà mai portare ad altro che all’inaridimento o alla stasi, magari dolce, di un’epifania simulata. Non abbiate paura di sbagliare, siate pienamente realizzati, siate imperfetti, siate felici, siate artisti, scegliete i vostri insegnanti, e siate capaci se mai li incontrerete, di riconoscere i Maestri.

Simone Moscato

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