Non pensare a quello che si fa quando si canta è l’escamotage necessario ad un pensiero ingombrante, ergo sbagliato. La soluzione non è distrarsi, “fuggire mentalmente dal proprio corpo”, ma realizzare un pensiero sonoro che sia facile, utile. Quando studiamo insegniamo al nostro corpo la relazione tra il gesto che induciamo nel vocalizzo e l’effetto sonoro, e quindi quando cantiamo ci è sufficiente pensare al suddetto effetto per lasciare che il corpo ci assecondi in modo semplice. Se abbiamo studiato in modo funzionale, pensare vorrà dire prefigurare il suono (gesto immediato suggerito dell’esigenza espressiva), se abbiamo studiato in modo disfunzionale rispetto all’idea di una tecnica che sia essenziale e facilitante, pensare vorrà dire attivare ogni volta mentre cantiamo il corpo cercando l’effetto sempre exnovo. Se così deve essere, allora il consiglio che anch’io vi do è di non pensare… Fate “come vi viene”, sarete più vicini al senso di ciò che dite…
Simone Moscato
