Come ho avuto già modo di dire in altre occasioni, l’aspetto quantitativo e quello qualitativo della musica vengono spesso confusi. Le persone si innamorano del cuore, del senso di un’esecuzione, ma capita che, inconsapevoli di ciò che li ha colpiti davvero, ricerchino quel cuore non nel motivo di quel canto, ma nelle sue forme, nella struttura.
Un esempio eclatante è costituito dalle ragioni dell’ammirazione diffusa e ampiamente condivisa del grande Bobby McFerrin.
Se ne evidenziano sempre le caratteristiche stilistiche, la precisione, le doti di performer live e enterteiner, di innovatore.
Molti allievi di canto lo guardano ad esempio, cercando di rubare trucchi e segreti. Molti gli emuli.
Quello che forse sfugge è la musicalità espressa non dalla tecnica quanto dall’urgenza del dire. Quello che temo sfugga è il motivo.
Bobby è un esempio di passione, prima ancora di esserlo di capacità tecnica.
Ispirarsi a lui non credo voglia dire necessariamente iniziare a cantare come lui, ma iniziare e profondere impegno ed energia nella ricerca del proprio canto.
Simone Moscato
