Una patologia della modernità è certamente l’idea, anzi, l’esigenza di complicare le cose, negarne la necessaria semplicità per sostituire al fine il mezzo, perdersi nell’idea di fare senza arrivare davvero all’obbiettivo idealmente prefissato.
La vocalità purtroppo non fa eccezione, tutto appare complesso, necessariamente irraggiungibile senza l’aiuto di un “titolato” all’insegnamento, necessariamente da assimilare per sentirsi “pronti”…. Come se ogni suono fosse espressione di mille meccanismi diversi tra loro, e non figlio dello stesso gesto, dinamicamente e minimalmente mutevole alle mille esigenze espressive.
Simone Moscato
